Una volta completato il monitoraggio “preventivo” dei file da caricare sulla piattaforma, come accennato in precedenti interventi il professionista è chiamato alla compilazione progressiva delle diverse schermate e dei campi obbligatori presenti nelle stesse
prima di giungere all’ultima schermata, denominata “Validazione” che rappresenta l’ultimo atto prima del deposito (salvo successive comunicazioni di errori “bloccanti”, di cui si parlerà in successivi interventi).
Va subito sottolineato che ogni schermata prevede la conferma dei dati affinché possa essere ottenuto dal professionista il “lasciapassare” per la schermata successiva: tuttavia, è possibile effettuare il salvataggio delle informazione presenti nelle singole schermate, da completare successivamente e, dunque, a fronte dell’interruzione – voluta – del deposito telematico.
La compilazione delle singole schermate è laboriosa ma non presenta particolari difficoltà, per cui è opportuno soffermarsi sulla procedura di upload dei file riguardanti l’atto principale – il ricorso o il ricorso in appello – e i documenti allegati.
A tal proposito il sistema ne richiede l’acquisizione, avendo cura di specificarne la tipologia e, per il professionista, si tratta di tenere a mente la circostanza che non è possibile procedere all’acquisizione unitaria del file «atto» e del file «allegato», così come parimenti non è possibile acquisire i file «allegati» classificandoli come file «atto».
Non è superfluo rammentare che, nell’ambito dell’obbligo di sottoscrivere digitalmente tutti gli atti e i documenti oggetto di upload, laddove la firma digitale apposta sull’atto principale risulti scaduta alla data del deposito, nonostante fosse valida alla data delle precedente notifica alla controparte, occorre provvedere a sottoscrivere con una firma digitalmente valida un nuovo atto, in formato PDF/A- 1a o 1b, avendo però cura di far constare la dichiarazione che il medesimo è conforme a quello notificato in precedenza alla controparte.
È dunque il momento di “caricare” il file principale, tipizzandolo in quanto tale, così da permettere al sistema il riconoscimento della sua “unicità” (salvo che non ci si trovi nella necessità di caricare più file principali in ragione del superamento del limite dimensionale dei 10 Megabyte), nell’ambito della schermata che si presenta come segue
Una volta acquisito il documento principale, che resta tuttavia modificabile laddove ci si accorgesse di avere “caricato” un file diverso da quello che rappresenta l’atto principale, il sistema schiude al caricamento dei file allegati, proponendo una legenda da utilizzare, nel menu “a tendina” denominato “Tipo documento” per la relativa qualificazione, a favore della immediata individuazione da parte di tutti gli attori del processo tributario (segreteria, parti e componenti della Commissione giudicante) nell’ambito della successiva consultazione del fascicolo processuale.
Come si vede dalle immagini, siamo giunti alla terz’ultima schermata e, passato il vaglio del calcolo del contributo unificato, tutto è pronto per la validazione e, quindi, per la conclusione della procedura di deposito.
A cura di Carlo Nocera – Avvocato e giurista d’impresa
Fonte: Sistemiamo l’Italia