Con news dello scorso giugno, il Consiglio di Stato ha annunciato una piccola rivoluzione nell’ambito del processo amministrativo; per la gestione e la regolarizzazione dell’udienza, infatti, la sesta sezione ha deciso di adottare – in via sperimentale – il servizio di messaggistica denominato “Telegram”.
Telegram rappresenta a tutti gli effetti la piattaforma diretta antagonista di “Whatsapp” e, nel corso degli ultimi 24 mesi, ha visto crescere in modo significativo gli utilizzatori del servizio.
I Giudici di Palazzo Spada, quindi, hanno adottato detta piattaforma per la gestione del progetto “In udienza con un messaggio”, servizio che consente di informare gli utenti, in tempo reale, sullo stato dell’udienza.
Tale progetto, come si legge nel comunicato ufficiale reperibile a questo link, verrà esteso gradatamente anche alle altre sezioni del Consiglio di Stato, al fine di rendere più snella e rapida la gestione del ruolo di udienza.
Il servizio, difatti, consente all’utente di ricevere in tempo reale un messaggio sullo stato dell’udienza, semplicemente iscrivendosi al canale Telegram denominato “CDS_Sezione_Sesta”, ove verranno inviati istantaneamente informazioni relative ai lavori dell’udienza (Camera di Consiglio e Udienza Pubblica), e relative al numero di chiamata in corso, il numero di chiamata successiva, eventuali interruzioni e/o riprese.
Come buona parte dei Canali presenti sulla piattaforma Telegram – e quindi a differenza dei classici “gruppi di utenti” a cui ci hanno abituato i programmi di messaggistica” – è a senso unico e non permette quindi all’utente di rispondere ai messaggi, ma solo di acquisire le informazioni provenienti direttamente dalla sesta sezione.
Il portale della Giustizia Amministrativa, infine, ha messo a disposizione una guida pratica per l’utilizzo del servizio e reperibile a questo link.
Il Canale Telegram “CDS_Sezione_Sesta”, infatti, non sarà attivo in modalità di ricezione dei messaggi degli utenti.
A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico
Fonte: Sistemiamo l’Italia