Fermo restando quanto previsto per le imprese in funzionamento, nel caso di società che versano in stato di liquidazione, nella valutazione dello stato di crisi sono applicabili i medesimi indici?
Per le imprese in liquidazione che hanno cessato la propria attività non risulterebbe espressione di crisi la presenza di un patrimonio netto negativo, in quanto lo stesso potrebbe scaturire da un minor valore attribuito agli assets iscritti in bilancio rispetto a quanto realizzabile dal processo di liquidazione. Alla luce di ciò, l’indice che può evidenziare uno stato di crisi potrebbe essere rappresentato dal rapporto tra il valore di realizzo liquidabile e il debito complessivo della società, oltre alla rilevazione di reiterati e significativi ritardi nei pagamenti e di un DSCR minore di 1. Il tutto si ricollega a quanto normato anche nell’art.13 co.3 secondo cui “l’impresa che non ritenga adeguati, in considerazione delle proprie caratteristiche, gli indici elaborati a norma del comma 2 ne specifica le ragioni nella nota integrativa al bilancio di esercizio e indica, nella medesima nota, gli indici idonei a far ragionevolmente presumere la sussistenza del suo stato di crisi”.
A cura di Nicola Lucido – Dottore Commercialista in Pescara, Dottore di ricerca in Economia Aziendale, Ricercatore area aziendale Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita.
Fonte: Sistemiamo l’Italia