PCT – Collegamenti ipertestuali e maggiore liquidazione delle spese legali

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Mi è stato riferito che, inserendo all’interno degli atti telematici dei collegamenti ipertestuali, sarebbe possibile ottenere una maggiore liquidazione delle spese legali. E’ vero?

E’ vero.

In effetti con il D.M. 8 marzo 2018 n. 37,
sono state introdotte importanti modifiche al decreto sulla liquidazione delle
spese legali in base ai parametri forensi (D.M. 55/2014); in particolare,
grazie a tale riforma, è stato inserito all’interno dell’art. 4 del D.M.
55/2014 il comma 1bis, il quale prevede: “Il compenso determinato tenuto
conto dei parametri generali di cui al comma 1 è di regola ulteriormente
aumentato del 30 per cento quando gli atti depositati con modalità telematiche
sono redatti con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o
la fruizione e, in particolare, quando esse consentono la ricerca testuale
all’interno dell’atto e dei documenti allegati, nonché la navigazione
all’interno dell’atto”.

Tali “tecniche informatiche” – già prima
individuate e “premiate” dal Tribunale di Torino con numerose pronunce fra cui
la Sentenza n. 1497/2017 – sono rappresentate da:

  • Indice ipertestuale, che consenta ad
    esempio il passaggio diretto ad uno dei paragrafi in cui sia suddiviso l’atto.
  • Collegamenti ipertestuali verso gli
    allegati. Ossia dei link inseriti all’interno dell’atto che permettano di
    aprire direttamente un allegato.

Sia l’indice che i collegamenti possono
essere tranquillamente realizzati con qualsiasi editor di testo, fra cui – ad
esempio – OpenOffice oppure Word.

Nel caso di collegamenti ipertestuali agli
allegati, si raccomanda però di conservare all’interno della stessa cartella
del computer sia l’atto che il documento oggetto di collegamento; ciò sia prima
di collegare l’allegato de quo, sia prima di inviare la busta
telematica. Questo perché, nel caso in cui il file venisse rimosso o spostato,
il collegamento smetterebbe di funzionare. Si ricorda, infine, che il link
ipertestuale non comporta l’incorporazione dell’allegato all’interno del testo
dell’atto, e pertanto il documento probatorio dovrà comunque essere inserito
all’interno della busta telematica.

A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico

 

Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita. ?


Fonte: Sistemiamo l’Italia

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