Qualche settimane fa ci siamo occupati, proprio su queste pagine, della legge di conversione del c.d. “decreto sicurezza” (D.L. 113/2018), all’interno della quale è stata aggiunta al corpus originario della norma, una disposizione relativa al Processo Amministrativo Telematico. Disposizione che ha di fatto reso obbligatorie, in perpetuum, le così dette “copie di cortesia”.
A seguito delle numerose polemiche che sono sorte dopo l’emanazione della norma de qua, anche il Consiglio Nazionale Forense ha preso posizione sul punto, emanando la Delibera 567/2018 (il testo integrale del provvedimento è reperibile a questo link).
Il Consiglio Nazionale Forense – si legge nel relativo comunicato stampa – ha rilevato che la modifica in parola “è in aperta contraddizione con la semplificazione dei processi -che con l’introduzione del processo amministrativo telematico si voleva ottenere- costituendo così una duplicazione di attività e un inaccettabile aggravio dei costi.”
Per tale ragione – prosegue il comunicato – “il Consiglio Nazionale Forense, nella seduta amministrativa del 14 dicembre 2018, ha deliberato di chiedere al Governo e al Parlamento di procedere alla doverosa e tempestiva abrogazione della “obbligatorietà del deposito delle copie cartacee nel giudizio amministrativo” come previsto dalla legge di conversione del “decreto sicurezza”.
Si auspica quindi, proprio come richiesto dal Consiglio Nazionale Forense, un rapido intervento risolutivo del legislatore.
A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico
Fonte: Sistemiamo l’italia