Sono una azienda vitivinicola che si trova nella necessità di aumentare lo stoccaggio di vino per la riduzione dei consumi 2020 dovuta al Covid-19. Mi trovo inoltre ad avere ritardi negli incassi dai clienti. Si tratta di finanziare il capitale circolante e non di fare investimenti strutturali. Cosa ci offrono le attuali norme di emergenza?
Il cosiddetto decreto Liquidità prevede un canale dedicato alla PMI che consiste nell’intervento del fondo di Garanzia che darà una garanzia di base del 90%, per importo massimo garantito di 5 milioni di euro. I?finanziamenti potranno avere una durata massima di 6 anni.
La garanzia sale al 100% per i finanziamenti fino a 25mila euro, e comunque entro il 25% dei ricavi, destinati alle imprese fino a 499 dipendenti e anche ai lavoratori autonomi. In questo caso non c’è valutazione di merito creditizio e basta un’autocertificazione sui ricavi. La restituzione è in sei anni con inizio del rimborso non prima di due anni.
Per chi ha ricavi fino a 3,2 milioni il Fondo di garanzia prevede una garanzia al 90% che può arrivare al 100% se l’ulteriore 10% è garantito dai consorzi fidi privati (Confidi). Questo però è riservato alle imprese (no autonomi) che, avendo ricavi fino a 3,2 milioni potranno richiedere un prestito fino al 25% e quindi con il massimale di 800.000 euro. Serve un’autocertificazione che attesti i danni da Covid 19.
I costi dell’operazione
La garanzia fino al termine del 2020 è gratuita. Per i prestiti fino a 25 mila euro il tasso di interesse si ottiene con una maggioranza dello 0,2% sul Rendistato (quini tra il 1,2 e 2%). Per la categoria di prestiti fino a 3.2 milioni non è previsto tasso e durata agevolato.
Cosa fare nello specifico per il magazzino e i crediti
Per i prestiti fino a 25 mila euro non c’è valutazione del merito creditizio. Oltre si prevede un’istruttoria bancaria, speriamo veloce. Sarà necessario un piano economico e finanziario prospettico che dia all’istituto di credito una visione dell’evoluzione prevista dall’azienda che richiede il finanziamento. In particolare sarà necessario illustrare alla banca le ipotesi di lavoro che come azienda state verificando sia per la vendita del prodotto sia per la gestione adeguata del recupero dei crediti.
A cura di Luca Castagnetti, Dottore Commercialista – Direttore Centro Studi Management DiVino di Studio Impresa.
Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita.
Fonte: Sistemiamo l’Italia