PCT – Deposito telematico con doppiafirma digitale

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Ho ricevuto mandato unitamente a un altro Collega e devo quindi provvedere al deposito di un atto con la sottoscrizione digitale di entrambi. Come devo procedere?

Normalmente gli atti giudiziari telematici
vengono sottoscritti al momento della generazione della busta telematica. Per
provvedere, quindi, ad un deposito di atto con doppia sottoscrizione, sarà
necessario trasformare l’atto in PDF testuale (quindi con l’ordinario passaggio
dal sistema di video scrittura – ad esempio Word – a PDF) e poi far
sottoscrivere l’atto stesso al difensore che non effettuerà
l’invio telematico.

Quest’ultimo trasmetterà il documento
sottoscritto all’altro Collega, che provvederà poi a porlo come atto principale
della busta telematica e, successivamente, a controfirmarlo al momento della
generazione del file Atto.enc.

Particolare attenzione, però, dovrà essere
prestata alla tipologia di firma da utilizzare per la prima sottoscrizione,
qualora – infatti – il primo difensore firmasse l’atto in CADES-BES (e quindi
con estensione .P7M) il file finale potrebbe avere la forma che segue:
nomeatto.pdf.p7m.p7m.

Orbene la doppia firma in formato
CADES-BES, purtroppo, può generare degli errori di sistema al momento del
deposito telematico, quindi, il consiglio è di far sottoscrivere  l’atto al primo difensore con firma
PADES-BES, che lascerà inalterata l’estensione del documento in formato pdf, e
apporre poi la seconda sottoscrizione in formato CADES-BES (come viene
normalmente fatto automaticamente dalla maggior parte dei redattori).

In tal modo si potrà ovviare al rischio di
errore nei controlli automatici della busta telematica.

A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico

 

Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita. ?


Fonte: Sistemiamo l’Italia

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